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Un po' d'aria

lunedì 17 novembre 2014
Non tutti conoscono l'interno di un cuore.

Le sue pareti, le fondamenta, i fili a vista in cui passa l'elettricità delle emozioni e quella porticina piccola e sgangherata, che per aprire devi rimpicciolirti un po', come Alice nel Paese delle Meraviglie, per poter entrare.

Perchè è la stanza del rifugio, della rinuncia, della solitudine.

Per questo per entrarci devi farti piccolo piccolo, perchè devi abbassare anche l'autostima.



Chiudersi agli altri, soffrire, sentirsi incompresi e soffocati è una difficile circostanza.
Quando tutto intorno è troppo grande ci si rifugia come fosse la cosa migliore da fare, la cosa che potrà darci pace.

Ma non appena ci nascondiamo il peso è ancora più forte.

Quel desiderio di tornare indietro, di essere di nuovo come eravamo.

Perchè abbiamo fatto tutto giusto, seguito i consigli di tutti, ascoltato la voce interiore (ma non troppo), abbiamo atteso, pazientato, ci siamo allo stesso tempo tuffati, abbiamo messo via il passato, abbiamo lavorato sodo, sorriso al mondo, abbiamo "keep kalm e 'sti millemila cazzi" e tutto ciò che di più motivazionale instagram potesse suggerirci e allora perchè.

Perchè se siamo stati dei bravi bambini e abbiamo perdonato, creduto, ricostruito.
Perchè se abbiamo un passato horror, non ce ne lamentiamo e ci sorbiamo anche i piagnistei di gente che al massimo ha dovuto affrontare la puntura di una zanzara perchè, perchè non possiamo avere un po' d'aria.

Perchè anche quando va meglio subito dopo l'onda torna.
La classica onda da incubo, di quelle che sogni, che ti svegli senza fiato quando sta per travolgerti e whoooom, scopri che in realtà sei nel tuo letto al sicuro.
Ma nell'onda dell'ansia non c'è sogno, solo realtà.
Arriva mentre sei in mezzo a mille cose buone, di cui sei altamente consapevole.
Quelle che ti sei costruito, conquistato.
E ti arrabbi con te stesso perchè come è possibile perdersi ora in un bicchier d'acqua?
Ma non eri tu quella persona forte?
Come puoi non capire qual è l'ingranaggio che si è arrugginito facendoti arrancare all'improvviso.

Lo cerchi, indaghi.
Sei nel cuore e cerchi fuori dalla porticina sgangherata.
Con il tuo lumino, senti il rumore dei tuoi stessi passi, a terra è bagnato, sembra una grotta.
Eppure quel luogo lo ricordavi rosa e pieno di festoni, il tuo cuore.
Da fuori al petto senti l'eco della vita, le persone che ridono e ti chiamano e dicono "Dai vieni!"
Senti una voce amica e pensi "ma io l'ho già sentita..." ti guardi intorno, in un momento di lucidità capisci che era il tuo amico che ti aveva telefonato o scritto capendo che qualcosa non andava e tu forse non gli avevi risposto o forse si?
Non lo sai perchè non sai più che giorno è.
E loro sono lì, che ti chiamano e ti aspettano.
Ma tu sei occupata, stai indagando.
Ti improvvisi elettricista del cuore, che cerca di capire quale cavo si è staccato, per saldarlo ed eventualmente ritornare a vivere.
Nessuno può aiutarti ne sei convinto.

Continui a cercare e hai fretta, hai paura che se impieghi troppo tempo ad aggiustarti fuori ad aspettare non resterà nessuno, e tutto il lavoro che avevi fatto prima verrà cestinato, tirato giù con l'acqua del water, dimenticato come un viral di youtube che oggi sei famoso domani sei solo un coglione.

Mentre pensi tutto questo l'onda torna di nuovo e non puoi più cercare, inizi ad accasciarti piano piano per la paura che ti soffoca, fai cadere il lumino, inciampi, ti scortichi il palmo della mano, arrivi alla porticina sgangherata, diventi piccola piccola entri e pensi "sono salva".
L'eco delle voci è lontano, sei al sicuro.
Ma poi ti rannicchi sul divano fatto di toppe e coi piedi ghiacciati inizi a piangere.
Perchè ti sei chiusa lì dentro e quando ne uscirai?
Qualcuno sa come arrivarci per tirartene fuori?
Come puoi lasciare sole tutte le persone che ti dicono che grazie a te hanno imparato o trovato qualcosa?
Di quanto amore hai bisogno per tornare fuori?
Per trovare il cavo staccato e riaccendere le luci?

Quando avrai un po' d'aria?

In fondo nessuno si chiede dove finiscano le bellissime foglie autunnali ogni anno.
Un giorno non ce ne sono più per strada, ma l'anno dopo ritornano sempre.

Forse è così semplice.


"Non mi entri più"

martedì 21 ottobre 2014
Ho dovuto riaprire il mio blog, perchè non ricordavo più che aspetto avesse.
Sul serio.
Non ricordavo se fosse a due, tre colonne.
Scrivo solo se ho qualcosa da dire, se sono ispirata.
Non le faccio le cose a forza.

Che pallista... certo che faccio le cose a forza.
Ne faccio ogni giorno.
Incluso sorridere e stare zitta e buona.

Per quieto vivere, per bontà che rasenta l'idiozia, perchè mi hanno educato facendomi pensare che la mia opinione conta, sì, ma solo se caldamente richiesta.
In caso contrario è gradito il silenzio e l'ascolto, perchè nessuno è abbastanza "speciale" da dire sempre qualcosa, da lamentarsi a meno che non sia neccessario davvero.

Difficile essere così nell'era dei social network, dove tutti sono "autorizzati" ad avere opinioni più o meno utili o interessanti, dove molti ne inventano addirittura, di opinioni e punti di vista, perchè commentare qualcosa è come partecipare a un open buffet, non puoi non approfittarne e restare col piatto vuoto.

Tanto è che se uno è poco poco timido o riservato si ritrova a non dire più niente, sui social e nella vita.

Perchè vuole il quieto vivere, perchè sogna il quieto vivere.

Ci si ritrova a sentirsi diversi, a provare emozioni e sensazioni nuove, e a non dire nulla.

Combattendo contro se stessi, per non dire ad alta voce "Sono cambiata, le cose sono cambiate".

Perchè fa paura per mille motivi diversi dirlo ad alta voce, vero?

Piuttosto mettere la terra sotto la sabbia, cibarsi di frustrazione e negare l'evidenza.

Qualsiasi cosa sembra meglio che il dire che un rapporto è scaduto, ad esempio.

Diventando adulti tutto diventa una gara, una sfilata per cani.

Chi c'ha il fidanzato da più anni, chi c'ha le amicizie storiche e secolari dalla culla alla calvizie, chi fa più figli etc etc.

Sembrano quasi trofei da mostrare i rapporti interpersonali, gli affetti, le intimità.

Tanto è che se qualcosa cambia, dentro di noi, relativamente a ciò che proviamo per qualcuno, la più grande paura è quasi quella di dirlo.

Perchè sembra essere quasi un fallimento essere cambiati, cresciuti, e di conseguenza non trovarsi più in accordo con chi è rimasto indietro.

Quando siamo piccoli le nostre mamme si lamentano del fatto che ogni due-tre mesi i vestitini o le mini-scarpe non ci entrino "già più", rimpiangendo la salopette di jeans che tanto ci stava bene.
Però in verità, nonostante la spesa che comporta il cambio costante di vestiti, le nostre mamme sono felici di vederci crescere.
Di vedere che in quella mitica salopette "non ci entriamo più".
Perchè significa che abbiamo preso dei centimetri, che le nostre gambe e braccia stanno crescendo e diventando quelle che ci porteranno lontano.
Perchè significa che abbiamo capito molte cose dai tempi della salopette, quindi era ora di cambiarla.

credits to kids.britannica.com


Dovrebbe essere così anche da grandi, fino a che si cresce e si lavora su stessi per migliorare e diventare più o meno saldi nei propri principi e valori.

Dovremmo essere fieri di dire "Non mi entri più".
Dirlo ad alta voce, dirlo a chi è stato la nostra salopette.
Perchè, in fondo, non si può infilare a forza qualcosa che va stretto.
Non si possono strappare le cuciture di una relazione interpersonale.

Dovremmo essere consapevoli di quanti amici-salopette avremo nelle nostre vite, soprattutto se continuiamo a crescere.
Non sempre i vestiti hanno cinghie sufficientemente allungabili e regolabili per vestirci, coprirci, starci vicino senza disagio.

E lo so cosa state pensando.. che non sarà mai facile portare quella salopette alla raccolta vestiti, salutare lei con tutti quei ricordi.
Ma nemmeno possiamo colpevolizzarci se abbiamo ormai piedi e gambe più lunghe.

Diciamolo insieme: "Non mi entri più, anche se a forzare le cerniere ci ho davvero provato".

Inizio d'Estate...

giovedì 10 luglio 2014
Mi ricordo che sul mio vecchio blog scrivevo "La Mia Settimana in Foto" tutte le settimane...

Era bello perchè mettendo insieme le foto della settimana valutavo cosa di bello avessi fatto, cosa ancora volessi fare.. a volte le cose passano così veloci che non si vedono.

Voglio fare la stessa cosa oggi, ma con quello che è un inizio d'Estate.

Un Giugno che apre le porte ai mesi estivi torridi e incerti.

Una specie di bilancio e raccolta in foto.


Un viaggio in Calabria, di pochi giorni, per girare il video di una canzone nuova con il mio amico Michele.
Luoghi meravigliosi e momenti di quiete e pace interiore, quasi un premio, dopo tante cose andate storte.





Io e Moki insieme anche in questa avventura.
Credo questa foto catturi l'essenza del percorso che si fa con il proprio "cucciolo".
Cammina, ricerca, strade parallele, non unite, ma vicine e che vanno nella stessa direzione :,)



Ci siamo divertiti a indossare questi occhiali Vogue Eyewear che ci hanno regalato e che sono diventati un po' gli occhiali dell'estate :)
In realtà sono gli stessi ma Moki me li ruba ogni tanto per andare al parco a fare il fighetto.. hahahah
Ho anche fatto un video per parlarvi di un concorso legato a questi occhiali, per vincere un viaggio in Thailandia (magariii) che se vi va trovate cliccando QUI.


ho visto per strada questi due anziani che si tenevano per mano come due fidanzatini, e ho scritto un pensiero.

Mi dici sempre che "La bellezza non è importante perchè quella col tempo se ne va" e che "le cose che restano sono altre". Per camminare ancora mano nella mano dopo tanti anni non può che esserci altro oltre ai folti capelli e gli occhi di muschio ghiacciato, oltre le labbra succose o le braccia forti che stringono e sollevano. Di sicuro quando due mani anziane si cercano è perché hanno costruito qualcosa e trovato la bellezza dell'anima, dei giorni, delle cose condivise. Del caffè latte al mattino, della pasta super condita che poi diventerà senza sale, dei piccoli litigi che a volte avvicinano, dei sogni sognati e poi finalmente realizzati. Continuando la ricerca di quello che di bello ha la tua anima, cammino dietro di loro e immagino.

Un momento inaspettato di riflessione che in effetti metto nella lista delle cose migliori di questo inizio di Estate.


24 ore a Rotterdam! 
Una cosa breve ma davvero intensa.
Potete vedere il mio Vlogometraggio QUI :)


Un nuovo progetto artistico-lavorativo che arriverà a breve..


E il concerto di Stromae a Milano.
Un artista puro, qualcosa di indimenticabile.

Ora possiamo solo aspettare di vedere che cosa arriverà a Luglio e Agosto (oltre al matrimonio dei miei zii!!)


                                          

L'Estate mi spaventa sempre un po', non ho mai capito il perchè...

E voi?
Com'è andato questo inizio di Estate?

Sistiana.








Siamo Piccoli.

venerdì 6 giugno 2014
Siamo proprio piccoli.

Siamo persone piccole, fatte di cose piccole.

Fatte di convinzioni, a volte stupide, ma che alla fine, ci rendono quello che siamo.

Ci danno identità, ci fanno sentire al sicuro.

Piccole cose.

Le piccole cose che difendiamo, che non vogliamo nessuno tocchi, cambi, prenda con leggerezza.

Siamo piccoli e soli, in fondo, un po' tutti.



I "buoni" e i "cattivi", tutti piccoli uguali.

Quando un solo particolare cambia ci sentiamo spodestati, persi, inutili, spiazzati.

Perchè su quel particolare avevamo costruito quella che pensavamo essere la parte migliore di noi.

Magari nemmeno è vero, ma a noi serve, no?

Una specie di Dio, di religione, di filosofia.

Una musica fatta di note, ne canti una stonata e ti sembra cambi tutta la canzone.

Ma la canzone resta la stessa, e chi la ascolta nemmeno si accorge della differenza.

La notiamo noi, che siamo piccoli, piccoli come quella nota.


L'aeroporto del Sole

martedì 6 maggio 2014
Quando ti ho detto arrivederci, sugli spartitraffico fuori dall'aeroporto, il tramonto era caldo e
brillante.

Avevo sempre e solo visto aeroporti di neve, di pioggia, di afa.
Avevo visto aeroporti di solitudine, sola con me stessa, oppure sola con chi era già lontano, prima ancora di imbarcarsi.

credits to alexander kan

Quando ti ho detto "Ciao amore" e tu mi hai detto "Ciao piccola", e poi ci siamo baciati.

Quando ti ho detto ancora "Ciao amore", tu mi hai detto ancora "Ciao piccola", e ci siamo abbracciati.

Perchè tu certe parole non le usi.
Preferisci costruire mattone dopo mattone dei castelli così alti che quasi mi spaventano.

Pensavo che non importa quanti momenti si possano programmare, immaginare.
Serate perfette, giornate piene di cose che saranno bellissime.
Arriva quell'attimo che batte tutte le cene a lume di lampadina Ikea.
Quell'attimo al gusto di tramonto.

Ti risaluterei mille volte, solo per riavere quegli 8 minuti, vicino al parcheggio dei taxi.
Quegli irripetibili minuti di pace.
E io la pace non l'ho provata spesso in vita mia.

Ti lascerei andare mille volte, solo per scoprire la sorpresa della dolce sicurezza.
Della morbida serenità.
Quella che solo tu custodisci fra le mani per me, con cui mi avvolgi.

Mentre il sole primaverile delle 20.10 scalda le porte ad apertura automatica della sala d'attesa, io ho piedi troppo lunghi e caviglie troppo grosse.
Ma sembra sia l'unica a notarlo ormai.
I tuoi occhi mi guardano e sorridono, come quando ci siamo conosciuti, anche se tu dici che non mi avevi mica guardato mai.

A volte rendi così facili le cose, persino il dirti un piccolo addio.
Chissà, magari è perchè hai un aeroporto del Sole nel cuore, dove gli aeroplani delle mie emozioni, a volte con qualche ritardo,  a volte con qualche vuoto d'aria.. decollano e poi atterrano.

Pacchetto Chicnova, Pioggia e Buon Primo Maggio!

mercoledì 30 aprile 2014
Nelle Cose di Marzo e Aprile non ho messo i nuovi arrivi di Chicnova perchè sono giunti solo dopo che avevamo girato il video!
Li inserirò nelle Cose di Maggio ma intanto li metto anche qui perchè sono tipo bambina la mattina di Natale.. quando arriva un pacchetto è sempre emozionante.. 

tranne se è la società di recupero crediti o le bollette ovviamente.. -_-'

Primo vestito:



Mi piace tantissimo, me lo immagino nelle giornate calde di maggio e giugno (che ora sono solo un pensiero dato che sembra inverno a Milano!)



Poi questo, che in foto non rende affatto:


Sembra gridare "Stirami! Stirami!"
Il viaggio dalla Cina è stato lungo povero vestitino!
Comunque addosso è molto bello, mi ha stupito.
Le manichine di pizzo gli danno un "non so che di non so cosa" (frase che uso sempre questa hahah).
Da indossare a mio parere con un bra a fascia, perchè rimane abbastanza largo lateralmente, per capirci io ci metterei questo sotto:


comunque bellissimo!

Poi questa t-shirt che a dire il vero ho preso solo come riempitivo.
Avevo un coupon da utilizzare e non sapevo cosa prendere per completare l'ordine


Anche lei grida "Stirami! Stirami!"
Forse è un po' tamarra, comunque indossata, di certo non per andare a un cocktail party 
"fenzy-shwenzy", si può mettere...

Poi mi sono messa a "spulciare" il sito di CHICNOVA e senza andare nei vestiti, altrimenti mi agitavo troppo, sono "finita" per puro caso nel reparto borse... :D e continuo da ieri a contemplare questo:

per vederlo cliccate qui

Credo mi piaccia molto... che ne dite?
Io devo dire che ho un problema con gli zaini. 
Magari mi piacciono moltissimo ma mi scoccio a usarli.
Perchè per prendere qualcosa devo sempre toglierlo dalle spalle etc etc cosa che con una borsa non succederebbe.. però beh dipende sempre dall'utilizzo che ne fai mi sa...
Chissà se in questo entrerebbe il computer??
Fatemi sapere se secondo voi dovrei prenderlo con il prossimo ordine...
Una volta ci ho messo talmente tanto a decidere se prendere una loro borsa che poi è finita e non c'era più :D

Ne approfitto per augurarvi Buon Primo Maggio e Buon Weekend!

Speriamo che a Milano non piova per tutto il fine settimana....

Smack!


"Sono i piccoli sogni a fare quelli grandi"

martedì 29 aprile 2014
Ieri mezzo inverno, oggi primavera tropicale.

Poi dicono che uno si ammala!

La primavera per me corrisponde a tante cose.

Ballerine, prima di tutto.


Questa foto senza busto spaventerebbe persino Lurch della Famiglia Addams...
Aggiungiamo il busto và...


Ahahahaha :)
Oggi stavo dicendo che uno dei miei sogni è andare al mare il giorno del mio compleanno, sono anni che voglio farlo.
E lo so che non è un grande sogno, ma preferisco avere sogni piccoli, così magari è più semplice realizzarli.


Allora qualcuno mi ha risposto "Sono i piccoli sogni a fare quelli grandi".
L'ho trovata una frase bellissima.

street art milanese


TheMokiSaladNeverStops torna con qualche scatto fashionissimo:
Moki Total White

moki abbey road


Approposito vi chiedo un consiglio. 
Di solito le foto e i video (non i vlog, ma quelli a casa) li faccio con una reflex, una canon 600D.
Vorrei in futuro prendere una fotocamera compatta per i video e le foto, più facile da portare in giro.
Ho una panasonic che uso per i Vlog ma non è piccolissima e le foto le fa da schifo perchè è più che altro una videocamera.
Quale può essere una sostituta della reflex (ovviamente non sarà mai la stessa cosa),
un qualcosa di compatto che abbia però un bel risultato?
Prezzo massimo 200 euro! o qualcosa del genere...
Fatemi sapere se ne sapete qualcosa!



Buona Giornata,

S.







E tornò un mezzo inverno..

lunedì 28 aprile 2014
Oggi Milano è più grigia di un pastello Giotto color grigio.

Tanto da aver rimesso il cappottino e il cappellino.

Per farvi capire di cosa parlo....



Bello eh?

Io e Moki abbiamo preso poca acqua.. e siamo tornati a casa poco fa col pelo tutto arruffato.. umidicci...





Le facce della disperazione... 
Fortunatamente eravamo riusciti a passare dal supermercato :D


e poveri stivali!!!



Che ne pensate del nuovo template del Blog?
A me piace perchè mi sembra più chiaro leggere il testo.. 
Anche perchè per quanto io mi possa impegnare credo sarò sempre più tentata dallo scrivere che dal postare foto :)

Intanto ascolto Paolo Nutini.
E Moki mi guarda così:


Si mette sempre in competizione con gli altri capelloni, non c'è niente da fare hahah!
Ma Moki tu nemmeno abbai... Paolo Nutini ha una voce divina, come la mettiamo?! 

Vi Lascio il video che ho pubblicato ieri, magari non lo avete visto.

"Le Cose di Marzo e Aprile"



E vi auguro una buona serata.

Cosa farete, piove anche da voi?

Fatemi sapere che cosa mangiate per cena, magari mi date qualche idea!
Ah, ho dei carciofi.

hahahahahahha

S.







Vorrei Essere Come Te.

domenica 27 aprile 2014
Vorrei Essere Come Te.

Che non hai paura di niente.

Che non hai sempre un peso sul cuore dal bisogno di Amore che hai.

Vorrei essere come te, che la tua vita è cambiata così poco da quando ci sono io.

Che hai solo una cosa in più, come un nuovo paio di scarpe, che sono fighe, ma non è che senza non potessi camminare.

Vorrei essere una che non modella l'argilla per fare statue a tua immagine e somiglianza.

Vorrei che le note delle canzoni non si intrecciassero formando i contorni del tuo viso nella mia mente, vorrei pensare a qualsiasi altra cosa appena mi sveglio.

Che ho fame, che devo fare la pipì, che devo finire quella cosa di lavoro.

Vorrei essere come te.

Vorrei non aver davvero bisogno di niente, perchè ho sempre avuto tutto.

Vorrei essere così ingenua, e così certa che le cose siano create per restare, da non temere mai di perderle.
Di perdere a questo gioco, di perdere le possibilità del futuro, di perdere il corpo, le mani, la voce di chi amo.

Vorrei che ogni notifica non mi fermasse il cuore.

Vorrei essere come te, io.

Come i K-Way, che sotto la pioggia restano colorati e brillanti, come se di pioggia non ce ne fosse stata, perchè sono impermeabili.

Vorrei frenare la diarrea emotiva che mi porta sempre a parlare, a rendermi vulnerabile.

Vorrei essere calma, tutta d'un pezzo.

Vorrei fosse vero che chi parla tanto come me, in fondo è vuoto di costanza e serietà.

Vorrei essere come te?

Forse no.

Forse preferisco attaccare cuori di carta ai muri coi nostri nomi sopra, e dire a mezzo mondo, non tutto, che la mia vita è cambiata per sempre.

Preferisco sognare che un giorno sarai tu a venire da me, col cuore che esplode, per il troppo amore.

Preferisco sognare che un giorno non sarai sereno ma disperato, che avrai paura di non vedermi, sentirmi.
Preferisco sognare il giorno in cui io sarò la statua e tu l'uccellino che ci si ferma sopra, sbattendo le ali, agitato.

Vorrei essere come me, il giorno in cui qualcuno sarà la mia tazza di cioccolata calda quando fuori piove.





Forever always seems 
to be around when it begins
but forever never seems 
to be around when it ends
So give me your forever
Please your forever
Not a day less will do From you




sabato 26 aprile 2014
Oggi stavo tornando a casa, e camminando sulla solita strada ho visto in lontananza il tramonto.<br /><br />Era particolarmente bello, tondo e caldo.<br /><br />Un bel tramonto primaverile.<br /><br />Ho fatto una foto col cellulare, ma dopo averla vista ho pensato che era troppo lontano, che non bastava lo zoom, che volevo una foto da vicino.<br /><br />Quindi senza riflettere ho iniziato a camminare veloce in direzione del Tramonto.<br /><br />Dato che non sembrava mi stessi avvicinando ho deciso di provare un'altra stradina.<br /><br />Quella dietro casa, con la Chiesa grande.<br /><br />Più camminavo, più si allontanava.<br /><br />Sono salita in piedi su un muretto, ho pensato che se fossi stata più alta mi ci sarei avvicinata.<br />Ho pensato fosse colpa mia, perché ero troppo bassa, non abbastanza veloce o abbastanza furba da capire come fare.<br /><br />Ma non era così.<br /><br />Dopo diversi tentativi ho abbandonato l'impresa, e sono tornata indietro.<br /><br />Ho pensato che il Tramonto non si può raggiungere.<br /><br />Che è come un ideale di bellezza, di affetto, di ciò che vorremmo essere.<br /><br />Metafora della vita. La ricerca e il cammino infinito verso qualcosa o qualcuno.<br /><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-J5So0ta7c5A/UyNL2Kq8JyI/AAAAAAAAAN8/dZSWb4vRU7o/s1600/tramonto+in+citta,+hdr+153419.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-J5So0ta7c5A/UyNL2Kq8JyI/AAAAAAAAAN8/dZSWb4vRU7o/s1600/tramonto+in+citta,+hdr+153419.jpg" height="300" width="400" /></a></div><br /><br />Siamo sempre leggermente scontenti, perché non siamo mai belli come quel Tramonto, non abbiamo mai la "vita-tramonto" che vorremmo.<br />Eppure guardando indietro di uno, due, dieci anni, abbiamo raggiunto quello che mai avremmo creduto di poter raggiungere.<br /><br />Eppure continuiamo a cercare di raggiungere l'irraggiungibile.<br /><br />Abbiamo tutti almeno uno scopo, un sogno irrealizzabile nella nostra lista.<br />Quel qualcosa di inafferrabile che ci rende sempre vivi, se non diventa una malattia.<br /><br />Tu sei sempre stato il mio Tramonto, da quando ero piccola.<br /><br />Ti ho cercato in ogni strada, per guardarti da vicino, nutrirmi del tuo calore.<br /><br />Ma non ti ho mai raggiunto.<br /><br />Più ti cercavo, più strade provavo, più ti allontanavi.<br /><br />Oggi, quando ho capito che non ti avrei mai fotografato, mi è presa una certa malinconia.<br /><br />Perché mi sono chiesta cosa avrei fatto adesso che avevo capito che non ti avrei mai raggiunto, Tramonto.<br /><br />Poi il mio cagnolino ha incontrato un altro cane. Si sono messi a giocare, io ho chiacchierato con il suo padrone e mi sono distratta.<br /><br />Perché per quanto triste possa essere, che tu abbia scelto di essere un Tramonto nella mia vita, e non l'acqua del mare che ti rinfresca, o la pioggia che ti bacia, o la stella cadente che esprime il tuo desiderio, io so che quando si abbandona la ricerca spasmodica, a volte, si trova la felicità.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

Quando il tuo uomo ti dice che sei bella su Marte cresce un fiore.

sabato 19 aprile 2014
Quando il tuo uomo ti dice che sei bella su Marte cresce un fiore.
Quando il tuo uomo non ti dice che sei bella ti girano i coglioni... :) 

Perché un uomo dovrebbe sempre dirti che sei bella?

Solo perché realmente lo sei?
Per "compiacerti"?
Per farti sentire speciale perché magari nessuno ti vede bella come lui?

Ma allora le donne più belle del mondo, attrici, modelle, che ogni giorno si sentono dire quanto siano belle da milioni di persone, dovrebbero forse trovare superfluo sentirselo dire dal proprio uomo ogniqualvolta se ne presenti l'occasione?

Secondo voi una donna bellissima, che ha fatto della sua bellezza un lavoro, troverebbe noioso sentirselo dire per l'ennesima volta?

No, poiché nonostante tutto è una donna come tante altre.
Che ha scelto fra miliardi di persone una sola da avere accanto.



Quante volte ci capita di ricevere complimenti per qualcosa che abbiamo fatto, ma di non sentirci soddisfatte fino a che i complimenti o l'apprezzamento non arrivano da quella sola e unica persona del cuore?

Noi donne scaliamo montagne di incomprensioni con noi stesse e con gli altri, lottiamo ogni giorno della vita fra razionalità e istinto, ci facciamo strada in mezzo a invidie, mancanze di sensibilità e fatiche fisiche arrivando alla fine con le unghie rosa, ancora un po' lucide, chiedendoci solo se qualcuno lo noterà.

Che ascoltiamo, procreiamo, supportiamo, sfamiamo, conquistiamo, arrangiamo e sopportiamo sempre con almeno quel 5% di noi stesse che ci fa domandare se comunque siamo belle.
Se lo siamo, se lo siamo ancora.
Se per qualcuno siamo la Belèn, la Candice, l'Angelina.

Quando il tuo uomo ti dice che sei bella a Milano esce il sole.

Non importa quante volte venga detto, ogni volta in più è solo una goccia di amore che si aggiunge.

Una goccia che riempie un mare.

Non c'è noia per certe cose, né niente di scontato.

Se un uomo non sa dirvi che siete bella, capace, indispensabile, insostituibile, luce delle giornate, passione e sentimento incontenibile allora SCAPPATE. 
Scappate a gambe levate.

Perché o è un egocentrico o un insicuro cronico.

In entrambi i casi, nessuno che possiate desiderare vicino.

Continuate a cercare.

Non sarà difficile trovare chi saprà dirlo col cuore in mano, perché, in fondo, basta essere sinceri.

Ogni donna è bella, e meritevole di sentirselo dire, ogni giorno della sua vita, da chi ha la fortuna di starle accanto.



Colgo l'occasione con questo post, per dirvi che presto IO e MOKI cambierà :)

Non nei contenuti, che saranno come sempre miei, originali e spontanei, per chi ama leggermi.



A presto! 

I Turisti sono come gli innamorati.

venerdì 21 marzo 2014
I Turisti sono come gli innamorati.

Ci credono ancora.

Che una città sia bella, e che esista una guida per arrivare nei luoghi più spettacolari.

Che troveranno l'unico ristorante non turistico dove mangiare divinamente e i prezzi saranno persino contenuti.

I Turisti credono ai passanti, ai quali chiedono indicazioni e dritte per trovare la strada giusta per raggiungere un posto che sognano di visitare da sempre, da quando avevano visto quel film da bambini.

Come innamorati fotografano tutto.
Ogni attimo è prezioso, va immortalato, per poterlo ricordare, guardare in futuro, oppure semplicemente perché è così bello che si ha paura di perderlo, in mezzo a tutte le cose che si hanno in testa.

I Turisti sono svampiti, si perdono a volte rapiti dalla perfezione di un capitello o dal colore giallo canarino di quel famoso taxi.



Camminano con la testa sempre un po' all'indietro, col naso un po' all'insù, alla ricerca di particolari da cogliere, per potersi arricchire.

Inciampano perché sono distratti, ma quando lo fanno sorridono invece di perdere le staffe.

Dicono di non essersi mai sentiti così in passato, che quello è il cono gelato più buono che abbiano mai mangiato anche se le creme sono acquose e piene di coloranti.

I Turisti sognano di andarci a vivere per sempre nei posti che visitano, perché appaiono perfetti, senza alcun difetto o rovescio della medaglia, e riescono ad immaginarsi in una determinata casa, col cane e la famiglia.

Vogliono sentirsi a casa anche se sono appena arrivati, così prendono il caffè della mattina nello stesso bar per tutta la settimana durante il loro soggiorno.
Con un cenno ormai salutano il barista, sono di casa, si sentono a loro agio, fingono di avere già delle abitudini e dei modi di dire comuni che solo fra loro possono capire.

I Turisti si alzano prestissimo la mattina e vanno a dormire tardi la sera, perché la giornata è troppo preziosa per sprecarne qualche minuto o non vederne i cambi del sole, del tramonto, della luna.

Dormono poco e sono stanchi, ma non lo sentono.

Si mettono i pantaloncini corti al primo raggio si sole gridando che "qui è già estate", probabilmente perché arrivano da paesi freddi, e il caldo lo hanno aspettato per troppo tempo.

I Turisti sono come gli innamorati: ci credono ancora.

Ho cercato il Tramonto.

venerdì 14 marzo 2014
Oggi stavo tornando a casa, e camminando sulla solita strada ho visto in lontananza il tramonto.

Era particolarmente bello, tondo e caldo.

Un bel tramonto primaverile.

Ho fatto una foto col cellulare, ma dopo averla vista ho pensato che era troppo lontano, che non bastava lo zoom, che volevo una foto da vicino.

Quindi senza riflettere ho iniziato a camminare veloce in direzione del Tramonto.

Dato che non sembrava mi stessi avvicinando ho deciso di provare un'altra stradina.

Quella dietro casa, con la Chiesa grande.

Più camminavo, più si allontanava.

Sono salita in piedi su un muretto, ho pensato che se fossi stata più alta mi ci sarei avvicinata.
Ho pensato fosse colpa mia, perché ero troppo bassa, non abbastanza veloce o abbastanza furba da capire come fare.

Ma non era così.

Dopo diversi tentativi ho abbandonato l'impresa, e sono tornata indietro.

Ho pensato che il Tramonto non si può raggiungere.

Che è come un ideale di bellezza, di affetto, di ciò che vorremmo essere.

Metafora della vita. La ricerca e il cammino infinito verso qualcosa o qualcuno.



Siamo sempre leggermente scontenti, perché non siamo mai belli come quel Tramonto, non abbiamo mai la "vita-tramonto" che vorremmo.
Eppure guardando indietro di uno, due, dieci anni, abbiamo raggiunto quello che mai avremmo creduto di poter raggiungere.

Eppure continuiamo a cercare di raggiungere l'irraggiungibile.

Abbiamo tutti almeno uno scopo, un sogno irrealizzabile nella nostra lista.
Quel qualcosa di inafferrabile che ci rende sempre vivi, se non diventa una malattia.

Tu sei sempre stato il mio Tramonto, da quando ero piccola.

Ti ho cercato in ogni strada, per guardarti da vicino, nutrirmi del tuo calore.

Ma non ti ho mai raggiunto.

Più ti cercavo, più strade provavo, più ti allontanavi.

Oggi, quando ho capito che non ti avrei mai fotografato, mi è presa una certa malinconia.

Perché mi sono chiesta cosa avrei fatto adesso che avevo capito che non ti avrei mai raggiunto, Tramonto.

Poi il mio cagnolino ha incontrato un altro cane. Si sono messi a giocare, io ho chiacchierato con il suo padrone e mi sono distratta.

Perché per quanto triste possa essere, che tu abbia scelto di essere un Tramonto nella mia vita, e non l'acqua del mare che ti rinfresca, o la pioggia che ti bacia, o la stella cadente che esprime il tuo desiderio, io so che quando si abbandona la ricerca spasmodica, a volte, si trova la felicità.






Il Ragazzo Acqua-Del-Rubinetto

giovedì 6 marzo 2014
Per quanto sia ecologicamente sbagliato, a volte, ad alcuni di noi, capita ancora di usare l'acqua in bottiglia. 

Probabilmente perché ne preferiamo il sapore o perché non ci piacciono quei pallini neri che escono dal filtro di quella caraffa famosa che pulisce l'acqua.

A volte però, vuoi perché finiamo l'acqua in bottiglia, vuoi perché vogliamo risparmiare, beviamo l'acqua del rubinetto.

Che il comune dice essere buonissima.

Ci pensavo l'altro giorno.

Ho aperto il rubinetto, ho fatto scorrere l'acqua per qualche secondo e poi ho riempito una bottiglietta.

Ho bevuto e ho sentito un sapore strano.

Ma ho pensato "vabene, devo solo un po' abituarmi".

Dopo venti minuti ho bevuto di nuovo e ho pensato "mmm.. certo che non mi piace molto questo retrogusto…"

A fine giornata ho pensato "bleah, sa di ferro.".

Il giorno dopo ho continuato a bere sempre la stessa acqua del rubinetto.

Un po' mi ero abituata, ma continuavo a sognare quella in bottiglia.

E mi sono ripromessa, che quando avrò tempo, energie e qualche euro in più, prenderò un paio di bottiglione d'acqua da portare su per piani e piani di scale senza ascensore.

Con te è la stessa cosa.

Per tanti motivi ho deciso che volevo provarti, ragazzo acqua del rubinetto.

Perché pensavo fossi più semplice, più puro.
Perché ho pensato bastasse girare la manopola con delicatezza per poter bere un po' d'amore.

Ho pensato che comunque tutte le bottiglie d'acqua colorate, dal design anatomico, non mi avevano reso felice.
E mi avevano affaticato, rendendomi più stanca e più povera. Dunque perché non provare, perché non cambiare?

Sei la mia acqua del rubinetto. E vai bene.

Però… però tu non ti infili in una bella bottiglia colorata per me.
Non mi dici che sei "l'acqua che mi purifica" o "l'acqua che mi depura e mi rende più bella".



Sei solo acqua. 

Ci sei sempre, vero. Tu non finisci mai. 

So che fra 3 mesi potresti esserci ancora girando la manopola.

Non potrei dire altrettanto di quella bellissima bottiglia azzurrina, che ai primi sorsi è fantastica, ma quando finisce..finisce.

D'altro canto tu non ti appiccichi una bella etichetta addosso per venderti bene.
Non ti impegni.
Non ti interessa convincermi che sei l'acqua migliore per me, l'acqua che dovrei scegliere, l'acqua di cui ho bisogno.

Forse perché non hai bisogno tu di qualcuno che ti beva.

O forse perché quando sei acqua del rubinetto dai un po' tutto per scontato.

Una bottiglia d'acqua sa di aver bisogno di conquistare ed essere comprata, per non rischiare che l'azienda vada in fallimento, e le bottiglie d'acqua non vengano più fabbricate e non interessino più a nessuno.

Una bottiglia d'acqua ha paura di essere dimenticata.

Tu no.

Tu non hai timori, ragazzo acqua del rubinetto.


E io, per te, sono solo la bocca che beve. 

"I Gabbiani dell'Incertezza"

martedì 18 febbraio 2014
Non mi avevi mai detto che da casa tua si sentono i gabbiani.

Se me l'avessi detto non ci avrei creduto, perché chi li ha mai sentiti i gabbiani in città.

I Gabbiani sanno di mare, di nottate con coperte di stelle, la musica in lontananza da un villaggio vicino e cuori che battono, confusi, emozionati e decisi.

Quando lasci la finestra aperta è un po' così.


Come avere un pezzo di mare tutto l'anno.

Un bicchiere di vino sul davanzale, la luna che brilla e te intorno.

Sensazioni poetiche, ma anche così volatili, approposito di gabbiani.

Si perché come in tutte le avventure di mare non si sa mai come va a finire.

E questo rende tutto così speciale… diresti tu, forse.

Io invece ho sempre pensato che l'incertezza allontanasse, forse perché la mia vita di incertezze è gremita.

"Una parte di te me la devi dare, decidi tu quale, ma una parte di te me la devi dare".

Così mi dici.

Ma poi i minuti passano, le notti volano.
I gabbiani dell'incertezza cantano, mentre tu prendi una parte di me che nemmeno io so quale sia.

Pensavo a quanto siano potenti le parole.
Ora io qui le uso, e qualcuno sogna leggendomi.
Quanti sogni e quante illusioni si possono creare con le parole?

Quanto si può piangere e recriminare per parole dette e non mantenute.
Molto meno per sguardi che dicevano amore senza dichiararlo.

Tu forse lo sai bene.

Proviamo a guardarci senza sorridere.
"Ma non ci riusciamo mai".
Wikipedia dice che un sorriso rende più profondo lo sguardo.
E che da questo deriva l'espressione "sorridere con gli occhi".
Tu mi sorridi con gli occhi, con quelle piccole rughe d'espressione che se qualcuno le vede e le riesce poi a dimenticare è solo un pazzo.

Quando sorridi così inizia un viaggio senza ritorno.
Come quella storia che avevo scritto alle elementari, "Gli Occhi di Mia Madre".
Avevo disegnato due occhi giganti, grigi e azzurri, con dentro un laghetto, una barca, qualche albero, una montagnetta di sabbia.
Perché pensavo che gli occhi di mia madre avessero un mondo dentro, un paesaggio, una storia da vivere.

I tuoi sono così. Con i colori del muschio e dell'acqua ghiacciata.
Con i colori del sud, con l'amore che si fa dopo pranzo, mezzi addormentati mentre tutti fanno la pennica.
Tu sei quel momento di amore unico, amore senza fine, che immaginavi provassero i genitori in campagna, dopo quei pranzi infiniti, se si chiudevano a chiave in camera.

Con i gabbiani dell'incertezza che volano e lasciano il loro canto insieme ai dubbi e alla malinconia.
Quella di non poterci sapere vicini in un normale mercoledì, un qualsiasi mercoledì, come i mercoledì di tutti gli altri.

L'amore diventa una faccenda complicata, quando non escono parole e ci sono solo occhi giganti a raccontarlo.

Essere Felici: Un Lavoro Full Time

lunedì 10 febbraio 2014
Per molte persone essere felici è relativamente semplice.

Perché sono nate in un certo modo, cresciute in un certo modo.

Hanno giornate fluide e sono serene, anche se, magari, non se ne rendono conto.

Altre persone, e in parte mi inserisco in questa categoria, vengono da strade scoscese.

Per alcune persone avere piatti puliti e cuscini colorati sul letto è già una parte importante della giornata.

Per saper apprezzare le cose che si hanno probabilmente ci vuole una dose di pessime esperienze passate.
Bisogna lavorare duramente su se stessi, in certi casi, per imparare a sorridere.


Quando si arriva da qualcosa che ci ha scalfito sembra la cosa più semplice buttarsi via.

Non lottare più per se stessi, per la propria felicità.

Perché tanto ormai siamo così pieni di lividi e cicatrici, che nessuno ci vorrà conciati così, con questa valigia tutta rotta piena di scarti dei nostri errori, degli errori di chi in teoria doveva amarci.

Ho cercato per molto tempo, negli altri, la calma e il conforto di cui avevo bisogno.

Ma ho scoperto, poi, che l'unica calma e l'unico conforto reale e duraturo che si possa avere arriva proprio da noi stessi.

Solo che non è immediato, va costruito.

Ed è FATICOSO.

Se siamo pieni di cicatrici emotive allora siamo altalenanti, ipersensibili, diffidenti, arrabbiati, fragili, timorosi.

Di sicuro non siamo utili a noi stessi.

Allora dovremmo cercare di aiutare qualcun altro. Questo è il primo modo per trovare una sorta di equilibrio interiore.

Sembra paradossale ma è così.

Ascoltiamo gli altri invece di cercare ascolto.
Diamo consigli invece di chiederne.
Inaspettatamente scopriremo che tutto il male, tutto il dolore, è ora una pistola che spara a salve, che spara fiori.

Quante volte abbiamo provato a cambiare look?
"Mi vedo ingrassato, vado in palestra".
"Vorrei sembrare diversa, mi taglio i capelli"

Ma quante volte pensiamo "Mi sento triste, voglio diventare felice".
"Non sorrido mai, voglio diventare sorridente".

La palestra del cuore è molto più faticosa.

Perché cambiare le abitudini del nostro essere è più complesso che diminuire i grassi saturi nella nostra dieta.

Sono cresciuta pensando che le emozioni fossero cosa da nascondere, cosa poco elegante, poco adatta a situazioni comuni.

Sono cresciuta pensando che anche all'interno dell'intimità si dovesse essere perfetti e recitare un personaggio.
Essere composti, ordinati, educati.

Non ho mai avuto uno spazio in cui essere me stessa ed esplorare realmente ogni lato di me stessa.

Ho dovuto costruirmelo.

C'è una persona nella mia vita che ha una risata contagiosa.
Una risata alla "beavis and butt-head".
Una risata che ti fa sembrare un po'scemo.
Mi sono innamorata di quella risata e ho voluto cucirmela addosso.
Incurante di cosa avrebbe detto la gente.
L'ho fatto e la indosso da qualche tempo.
Mi fa sentire leggera.

Ho voluto imparare ad essere imperfetta, sbagliata, poco precisa.

Ci tenevo davvero. A uscire dagli schemi.

Lo trovo fondamentale per respirare. Per sentirmi più elastica anche nei confronti degli altri.
Ognuno sa su cosa dovrebbe lavorare, per sentirsi meglio.
Ognuno ha questa "chiave".
Ma in pochi decidono di dedicarsi a questo lavoro, in quanto è full-time.

Quando ho incontrato te ho avuto subito l'impressione che non mi facessi stare bene con me stessa.
Ma ero affascinata, travolta dalla passione.

Mi hai detto che ero ridicola, perché piangevo per delle stronzate.

Che ti mettevo l'ansia, perché ti chiedevo di non dirmi più bugie.

Ma ero bella.
La bellezza, dicevi, era la cosa che di certo non mi mancava.
Bella fuori, sbagliata dentro.

Il mio corpo, sempre più sottile, ero la specchio della mia anima triste, incompresa.

Così, dopo, mi sono ritrovata a non capire come nella vita le cose potessero essere semplici.
Perché con te era sempre tutto così difficile.

Quando si arriva da situazioni complicate, di lavoro, famiglia, amore, non si sa come essere tranquilli.
Si cerca sempre la sofferenza, la cosa più complicata, il retroscena.
Perché è l'unica realtà che siamo abituati a riconoscere.

Come i cani che arrivano dal canile, che chissà quali esperienze hanno avuto prima di incontrare un padrone buono.
Spesso ci vuole una vera e propria riabilitazione emotiva.
Per imparare il DIRITTO alla felicità.

Per lasciarsi andare alla semplice bellezza delle cose belle.
Senza trucchetti, senza pedine, SENZA.

Semplicemente "CON".

Per tutti voi, cuccioli di persone.. forza.

The Best is Yet To Come.
Il meglio deve ancora arrivare.

S.



"Il Rumore della Ciotola" - Caro Moki

mercoledì 5 febbraio 2014
Caro Moki,
questa è una lettera che ti ho scritto per il tuo primo compleanno, a luglio.

Ti ho conosciuto che avevi già tre mesi e non avevo idea di cosa saresti diventato per me, per i miei amici, la mia famiglia, e chiunque ti abbia incontrato.


Pensavo di desiderare un dolce amichetto, pensavo che avere un cane fosse una cosa completamente diversa da questa.

Pensavo che avrei capito cosa provavo per te e che questo sentimento mi avrebbe accompagnato sempre senza mai cambiare.

Ho scoperto poi che ogni minuto della giornata è diverso da quando ci sei tu.
Perchè non smetto mai di imparare e crescere, e tu mi stupisci sempre.

I primi mesi sono stati durissimi. 



Eravamo a casa da soli, come adesso del resto, ma tu eri un cucciolo pieno di energie e pieno di pipì!

La volta che hai fatto pipì sul cavo di fastweb, dopo che non avevi voluto farla sul tappetino.. o quando l'hai fatta sul divano, sul letto..

Non era facile, ma la cosa sulla quale abbiamo litigato di più è stata la tua testardaggine.

Tutti ti vedono come un adorabile peluche, ma io so chi sei realmente!

Sei uno che seduce e abbandona, uno che fa solo di testa sua, un furbo che fa finta di essere scemo. Insomma, il classico maschio che fa impazzire tutte ;)

Sei un belloccio e lo sai. Ti metti anche in posa per le foto di instagram.

Moki Deejay

Moki Calendario Pirelli 2013

Socievole, tanto. Giochi con tutti, non fai differenze con (quasi) nessuno.

Anche perché io ti ho sempre lasciato libero di socializzare, penso sia la cosa più importante.

Se vedi una signora anziana la fai felice andando da lei, se dei bambini ti prendono in braccio mi guardi con l'aria sofferente perchè io e te lo sappiamo che non ti piace stare in braccio, ma non tenti di scappare, li lasci fare.

Perchè alla fine tu sei uno dei buoni.

E la cosa che di te mi piace di più è che mi fai ridere.

Ogni volta che ti guardo hai sempre un'aria buffa.

Moki e il Tylenol

Con questa faccetta che parla e dice tutto con i bottoni che hai al posto degli occhi, mio piccolo cane di pezza, cane di lana, cane di carta.

Cane di Carta era un cagnolino su un giornale, del quale avevo ritagliato la foto quando stavo a New York, in un periodaccio della mia vita.

Lo tenevo sul comodino e lo conservo ancora.
Gli dicevo "Buonanotte Cane di Carta"..

Può sembrare molto strana una cosa del genere superati gli 8 anni, ma io non ho mai detto di essere normale.

Cane di Carta era tutto bianco. 

Un po' gli somigli.

Così come somigli a molte foto che ho ritrovato nell'iphone. 
Foto di cani di gente che incontravo per strada. 
Chiedevo: "Che carinooo, posso fargli una foto"?
Ovviamente oggi ricambio il favore all'Universo, lasciando che ti fotografino tutte le volte che me lo chiedono.

Comunque vedi, eri previsto.

Tu eri previsto nella mia vita perchè io ti ho voluto tanto.
Ti volevo prima ancora di sapere di desiderarti.

Ora ci sei tu con il rumore della ciotola.
Quel rumore simile a quando si dice "Facciamo un brindisi!" e qualcuno tocca il bicchiere con la forchetta per richiamare l'attenzione di tutti.
Quel rumore mi rassicura, mi sa di casa.
Perchè so che ci sei, e che sei affamato.

Del resto gli unici rumori che fai sono quello e il tip-tap delle zampine sul parquet.

Ti avrò sentito abbaiare si e no 7 volte in un anno. Tu sei così.

Indipendente, riflessivo, silenzioso.

Moki Blogger

Non sei geloso di me, ma mi segui come un'ombra.
Cerchi di infilarti col muso nella doccia mentre me la faccio, non riesci a restare sul divano se io vado un attimo in bagno, devi seguirmi dopo un secondo.

Sono riuscita ad educarti. 
Ti ricordi l'inverno passato con i biscottini premio e i giocatoli? 
Le prime volte che ti dicevo "fermo" tremavi come una foglia, Dio se eri piccolo... ora sei calmo come una sfinge, un piccolo Lord.

A meno che non ci sia da giocare, ovvio!
Hai una voglia di vivere che dovrebbe insegnare tanto a tanti.

Ti piace quando prendo la chitarra e canto, a differenza di tanti altri che pensano che la musica sia x-factor e basta, o che sia estensione alla celin dion, quando invece la musica è come l'amore, il sesso. 
Nessuno può dire chi sa farla e chi no, ma tutti possono viverla se è questo che li fa stare bene.

Ci sei stato quando litigavo col mio ragazzo, quando litigavo con mia sorella, quando dicevo parolacce a piogga davanti a final cut, quando piangevo davanti alla chitarra chiedendomi cosa farne e quando ascoltavo i Bon Jovi in cuffia e nemmeno ti calcolavo.

Moki e Final Cut

Mi lasci libera, ma per me ci sei sempre.
Ogni volta che mi vedi dopo un'ora di assenza sembra che tu m'abbia aspettato per una settimana intera. 

Certi giorni vado in fissa a chiedermi: "Ma sarai felice Qui, con me?"
Vorrei sapessi che questa è casa tua e che io ti voglio bene e te ne vorrò sempre. 
Vorrei sapessi che non vedo l'ora di fare mille nuove avventure con te. 
E non nego che il nostro rapporto sia un impegno e una responsabilità reciproca, ma so che tu mi aspetteresti sempre e che io aspetterei te. 
Non ci sono incertezze fra di noi.
Sembra che la vita che credevo ormai di conoscere non fosse che un antipasto, perchè tu hai reso tutto nuovo.

Moki al Mare
Moki in "Vacanze Romane"

Quest'anno hai visto per la prima volta il mare, e io già sogno di condividere con te il giorno del mio matrimonio, il primo figlio, e tutte le cose che spero avrò la fortuna di vivere.

Moki e Brady
Nessuno può sapere cosa ci sia fra un cane e il suo amico umano.
Ogni storia è diversa.
E la nostra storia è appena iniziata.



:)