Che poi di tutta questa libertà io non so che fare.
E per questo lavoro fino ad avere la testa che fa male, ascolto gli altri fino ad essere un cesto da svuotare.
Mi fermo e sono tutti lì: i personaggi di una storia irrisolta.
Ci sei tu, ci sono loro.
A chiedermi: "Dove mi metto? Che ruolo ho? Mi siedo, resto in piedi? Entro o sto fuori?"
La risposta non ce l'ho.
Non so perchè bacio le tue, fra milioni di labbra.
Accade davvero?
L'immaginazione è un rifugio sicuro, tanto che spesso perdo di vista la realtà.
E tu... disegno in bianco e nero da colorare.
Prendi forma, con i pastelli, fra le mie mani.
leggo e rileggo in religioso silenzio
RispondiEliminacome sempre il tuo mondo che racchiude tanti altri nostri piccoli mondi mi ingloba e mi colpisce come una freccia di curaro:una piccola morte che dura quanto deve durare e poi...di nuovo la vita.
Hai una grande capacità di introspezione e di illusione onirica,hai tanti talenti Sistiana,ma quello della scrittura forse è il più grande e spero che possa scoppiarti tra le mani come un magnifico fuoco d'artificio!
Ti ammiro e stimo moltissimo,Love
Sento molto questo tuo scritto, anche io mi chiedo "che ruolo ho? Sono dentro o fuori la testa e il cuore delle persone che sono nella mia?". Non abbiamo tutti lo stesso modo di dimostrare quanto ci teniamo e forse anche non tutti sono bravi a leggere fra le righe quanto sentimento sia effettivamente presente.
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