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L'aeroporto del Sole

martedì 6 maggio 2014
Quando ti ho detto arrivederci, sugli spartitraffico fuori dall'aeroporto, il tramonto era caldo e
brillante.

Avevo sempre e solo visto aeroporti di neve, di pioggia, di afa.
Avevo visto aeroporti di solitudine, sola con me stessa, oppure sola con chi era già lontano, prima ancora di imbarcarsi.

credits to alexander kan

Quando ti ho detto "Ciao amore" e tu mi hai detto "Ciao piccola", e poi ci siamo baciati.

Quando ti ho detto ancora "Ciao amore", tu mi hai detto ancora "Ciao piccola", e ci siamo abbracciati.

Perchè tu certe parole non le usi.
Preferisci costruire mattone dopo mattone dei castelli così alti che quasi mi spaventano.

Pensavo che non importa quanti momenti si possano programmare, immaginare.
Serate perfette, giornate piene di cose che saranno bellissime.
Arriva quell'attimo che batte tutte le cene a lume di lampadina Ikea.
Quell'attimo al gusto di tramonto.

Ti risaluterei mille volte, solo per riavere quegli 8 minuti, vicino al parcheggio dei taxi.
Quegli irripetibili minuti di pace.
E io la pace non l'ho provata spesso in vita mia.

Ti lascerei andare mille volte, solo per scoprire la sorpresa della dolce sicurezza.
Della morbida serenità.
Quella che solo tu custodisci fra le mani per me, con cui mi avvolgi.

Mentre il sole primaverile delle 20.10 scalda le porte ad apertura automatica della sala d'attesa, io ho piedi troppo lunghi e caviglie troppo grosse.
Ma sembra sia l'unica a notarlo ormai.
I tuoi occhi mi guardano e sorridono, come quando ci siamo conosciuti, anche se tu dici che non mi avevi mica guardato mai.

A volte rendi così facili le cose, persino il dirti un piccolo addio.
Chissà, magari è perchè hai un aeroporto del Sole nel cuore, dove gli aeroplani delle mie emozioni, a volte con qualche ritardo,  a volte con qualche vuoto d'aria.. decollano e poi atterrano.