Essere Felici: Un Lavoro Full Time

lunedì 10 febbraio 2014
Per molte persone essere felici è relativamente semplice.

Perché sono nate in un certo modo, cresciute in un certo modo.

Hanno giornate fluide e sono serene, anche se, magari, non se ne rendono conto.

Altre persone, e in parte mi inserisco in questa categoria, vengono da strade scoscese.

Per alcune persone avere piatti puliti e cuscini colorati sul letto è già una parte importante della giornata.

Per saper apprezzare le cose che si hanno probabilmente ci vuole una dose di pessime esperienze passate.
Bisogna lavorare duramente su se stessi, in certi casi, per imparare a sorridere.


Quando si arriva da qualcosa che ci ha scalfito sembra la cosa più semplice buttarsi via.

Non lottare più per se stessi, per la propria felicità.

Perché tanto ormai siamo così pieni di lividi e cicatrici, che nessuno ci vorrà conciati così, con questa valigia tutta rotta piena di scarti dei nostri errori, degli errori di chi in teoria doveva amarci.

Ho cercato per molto tempo, negli altri, la calma e il conforto di cui avevo bisogno.

Ma ho scoperto, poi, che l'unica calma e l'unico conforto reale e duraturo che si possa avere arriva proprio da noi stessi.

Solo che non è immediato, va costruito.

Ed è FATICOSO.

Se siamo pieni di cicatrici emotive allora siamo altalenanti, ipersensibili, diffidenti, arrabbiati, fragili, timorosi.

Di sicuro non siamo utili a noi stessi.

Allora dovremmo cercare di aiutare qualcun altro. Questo è il primo modo per trovare una sorta di equilibrio interiore.

Sembra paradossale ma è così.

Ascoltiamo gli altri invece di cercare ascolto.
Diamo consigli invece di chiederne.
Inaspettatamente scopriremo che tutto il male, tutto il dolore, è ora una pistola che spara a salve, che spara fiori.

Quante volte abbiamo provato a cambiare look?
"Mi vedo ingrassato, vado in palestra".
"Vorrei sembrare diversa, mi taglio i capelli"

Ma quante volte pensiamo "Mi sento triste, voglio diventare felice".
"Non sorrido mai, voglio diventare sorridente".

La palestra del cuore è molto più faticosa.

Perché cambiare le abitudini del nostro essere è più complesso che diminuire i grassi saturi nella nostra dieta.

Sono cresciuta pensando che le emozioni fossero cosa da nascondere, cosa poco elegante, poco adatta a situazioni comuni.

Sono cresciuta pensando che anche all'interno dell'intimità si dovesse essere perfetti e recitare un personaggio.
Essere composti, ordinati, educati.

Non ho mai avuto uno spazio in cui essere me stessa ed esplorare realmente ogni lato di me stessa.

Ho dovuto costruirmelo.

C'è una persona nella mia vita che ha una risata contagiosa.
Una risata alla "beavis and butt-head".
Una risata che ti fa sembrare un po'scemo.
Mi sono innamorata di quella risata e ho voluto cucirmela addosso.
Incurante di cosa avrebbe detto la gente.
L'ho fatto e la indosso da qualche tempo.
Mi fa sentire leggera.

Ho voluto imparare ad essere imperfetta, sbagliata, poco precisa.

Ci tenevo davvero. A uscire dagli schemi.

Lo trovo fondamentale per respirare. Per sentirmi più elastica anche nei confronti degli altri.
Ognuno sa su cosa dovrebbe lavorare, per sentirsi meglio.
Ognuno ha questa "chiave".
Ma in pochi decidono di dedicarsi a questo lavoro, in quanto è full-time.

Quando ho incontrato te ho avuto subito l'impressione che non mi facessi stare bene con me stessa.
Ma ero affascinata, travolta dalla passione.

Mi hai detto che ero ridicola, perché piangevo per delle stronzate.

Che ti mettevo l'ansia, perché ti chiedevo di non dirmi più bugie.

Ma ero bella.
La bellezza, dicevi, era la cosa che di certo non mi mancava.
Bella fuori, sbagliata dentro.

Il mio corpo, sempre più sottile, ero la specchio della mia anima triste, incompresa.

Così, dopo, mi sono ritrovata a non capire come nella vita le cose potessero essere semplici.
Perché con te era sempre tutto così difficile.

Quando si arriva da situazioni complicate, di lavoro, famiglia, amore, non si sa come essere tranquilli.
Si cerca sempre la sofferenza, la cosa più complicata, il retroscena.
Perché è l'unica realtà che siamo abituati a riconoscere.

Come i cani che arrivano dal canile, che chissà quali esperienze hanno avuto prima di incontrare un padrone buono.
Spesso ci vuole una vera e propria riabilitazione emotiva.
Per imparare il DIRITTO alla felicità.

Per lasciarsi andare alla semplice bellezza delle cose belle.
Senza trucchetti, senza pedine, SENZA.

Semplicemente "CON".

Per tutti voi, cuccioli di persone.. forza.

The Best is Yet To Come.
Il meglio deve ancora arrivare.

S.



23 commenti on "Essere Felici: Un Lavoro Full Time"
  1. Per te, e per tutti quelli che si fermeranno a leggere questo commento

    http://www.youtube.com/watch?v=_BsZt_3MifU&list=PLGbPGKEKELZj6qCRJyswUFPjiNQE_wo94

    RispondiElimina
  2. Queste parole le sento mie... grazie Sisti per averle scritte"Spesso ci vuole una vera e propria riabilitazione emotiva.
    Per imparare il DIRITTO alla felicità."...niente di più vero.
    Ti abbraccio.

    RispondiElimina
  3. Mi hai fatta commuovere.
    Prendo le tue parole e cerco di metterle in pratica.
    Un abbraccio!

    RispondiElimina
  4. Ciao Sistiana, queste tue parole mi hanno aiutato molto a riflettere su ciò che mi sta accadendo in questo periodo...voglio lavorare su me stessa e cambiare ciò che non mi piace per raggiungere la felicità, ma come hai detto è COMPLESSO ed ho paura. Ti ringrazio di cuore per aver condiviso queste parole!! Un abbraccio
    Serena

    RispondiElimina
  5. meravigliose parole per pensieri profondi,sei una vera guru Sistiana perché sei capace di esprimere concetti motivazionali con grande leggerezza,il che è un pregio,sia con la scrittura che con la musica e anche con i tuoi video: in un'epoca di superficialità e di dissidi sociali sei una boccata di acqua fresca e ti ammiro moltissimo perché fai capire come dalla crisi possa esserci sempre una rinascita,i love you!

    RispondiElimina
  6. Il mio corpo, sempre più sottile, ero la specchio della mia anima triste, incompresa.

    Così, dopo, mi sono ritrovata a non capire come nella vita le cose potessero essere semplici.
    Perché con te era sempre tutto così difficile.
    Ecco... mi sento così..... ora vivo il mio periodo di Riabilitazione, non so quanto durerà, ma so che poco alla volta rinascerò, come ho già fatto....
    non so se il mio destino è rimanere sola, se si può essere felice stando sola con me stessa.... senza condividere la semplicità delle cose con un amore...non so....
    Grazie per le tue parole!

    RispondiElimina
  7. sei diventata la mia scrittrice preferita,ti adoro!!! <3

    RispondiElimina
  8. "Perché cambiare le abitudini del nostro essere è più complesso che diminuire i grassi saturi nella nostra dieta", "Ma ho scoperto, poi, che l'unica calma e l'unico conforto reale e duraturo che si possa avere arriva proprio da noi stessi" quanta verità..
    Sistiana io ho cambiato tutto: aspetto, peso, modi di relazionarmi con tutti, ma questo non mi ha reso felice. Ho costruito tante maschere, ho aggiunto compostezza al già grande pudore dei miei sentimenti.
    Chi ha l'anima pezzi, si sente sente inferiore agli altri, colui che in fondo dovrà sempre arrivare ultimo nella fiera dei sentimenti, perché forse se lo merita.
    Per cambiare ci vuole non solo impegno ma anche coraggio, e chissà quando arrivera' quest'ultimo per me. Mi sa che tu sei sulla buona strada ;)
    Un abbraccio..

    RispondiElimina
  9. Perchè devo leggere queste cose mentre sono a lavoro :'( hai descritto paro paro la mia persona, le mie situazioni...è per questo che ti seguo tanto Sisty e ti ammiro...sai mostrarmi ciò che non trovo da sola in me stessa...che la vita ti benedica sempre e per sempre <3

    Alice

    RispondiElimina
  10. Mi è sempre piaciuto leggere il tuo blog; leggerlo e basta. Ma questa volta hai scritto qualcosa che mi tormenta da tanto.

    Ho poche convinzioni, ma una di queste è che si nasca -tutti- con un'anima standard; un po' come la pizza, che di base è un impasto di acqua, farina, lievito e sale.

    Poi interviene Lei, la vita; fatta di fortuna, coraggio, ancora fortuna e tanta forza.
    E questa plasmerà combinazioni sempre differenti di tratti caratteriali.
    Solo che capita di soffrire durante la propria crescita, e quando raggiungi quel traguardo al quale puoi cambiarti ed essere finalmente libero dalla gara in cui correvi, capisci che non è poi semplice; perchè sei stato "così" per troppo tempo, perchè ti sei sempre comportato "così"; perchè sei nato COSI'.
    E la sofferenza aumenta, e aumenta per la frustrazione di non saperla allontanare.

    Io sono sempre stata la ragazza dallo sguardo triste, alla continua ricerca della felicità; la ragazza che ride, sorride e si diverte, ma con quel leggero velo di malinconia negli occhi che non l'abbandona mai.
    E lo odio.
    Lo odio perchè conosco la gioia ma non so trattenerla; lo odio perchè so apprezzare le piccole fortune ma so anche piangere di disperazione per i piccoli problemi; lo odio perchè per anni mi sono colpevolizzata per un "brutto carattere" che solo grazie a me, con tanta fatica, sto scoprendo essere altro.
    "Altro" che il destino ha affidato a me, ma che per i difetti di chi mi circonda non è stato scoperto (ed accettato).

    Il fatto è che i nostri difetti, come i nostri pregi, vanno ad influire sulla vita degli altri; e si creerano insicurezze o certezze che andranno a caratterizzare un altro essere.
    Un effetto domino che, se negativo, può far soffrire anche quando il dolore è evitabile.

    "When you look at a person, any person, remember that everyone has a story.
    Everyone has gone through something that has changed them."
    Negli ultimi anni questa frase l'ho tenuta in un angolino della testa per ricordarmi di non criticare troppo, di non giudicare senza sapere.
    Perchè forse quella persona che appare come la "quattro stagioni" che vorrei essere io, desidererebbe solo diventare una "prosciutto e formaggio".

    Grazie per il post, mi hai fatta sentire "meno sbagliata"!
    Buona serata.

    Alice
    PS: perdona la lunghezza della risposta, non so essere sintetica!

    RispondiElimina
  11. Davvero splendido. Mi hai fatto riflettere tanto. Auguro il meglio a tutti quelli che lo stanno aspettando :)

    RispondiElimina
  12. "Se siamo pieni di cicatrici emotive allora siamo altalenanti, ipersensibili, diffidenti, arrabbiati, fragili, timorosi. [...] Sono cresciuta pensando che anche all'interno dell'intimità si dovesse essere perfetti e recitare un personaggio. Essere composti, ordinati, educati." = me.
    Non avresti potuto dirlo meglio. Non avresti potuto scrivere parole più vere di queste. Sono contenta di sapere che al mondo c'è una persona come te perché non mi sento sola. Grazie.

    RispondiElimina
  13. Cara Sistiana, mi ci vedo così tanto che queste parole è come se le avessi scritte io....mi danno sollievo, e mi fanno sentire un po' meno sola, un po' meno incasinata.....buona fortuna!....a noi ;)
    Serena

    RispondiElimina
  14. Ti dico la verità Sisti, non entro spesso a leggere il tuo blog, un po' per pigrizia, un po' per mancanza di tempo. Ma quando poi apro la pagina rimango ore e ore incantata a leggere le tue parole. Sei una poetessa, anche nelle cose più semplici, anche senza dire niente. :)
    Semplicemente si capisce che custodisci qualcosa di speciale nel cuore, nonostante tutto quello che hai passato, qualunque cosa sia. E anzi credo che sia proprio quello che ti faccia essere così speciale. E' dalle crepe che filtra la luce più bella.. e tu ne sei piena di luce, è evidente :) Ti abbraccio forte!

    RispondiElimina
  15. Mi hai fatta commuovere, mi hai fatta piangere.

    Hai una nuova fan.

    RispondiElimina
  16. Stupenda.....grazie anche per questo.... :') assurdo quando penso ad una cosa leggo la risposta in ciò che scrivi :) ciao sisti :*

    Federica (facebook)

    RispondiElimina
  17. Ottima, ottima riflessione! :D

    RispondiElimina
  18. Ti ho scoperta da poco, nonostante abbia anche io un canale YT e bazzichi nel mondo delle youtubers. Anzi devo dire che da tempo sentivo questo nome "Sistiana di qua.... di là" non so perché ma a pelle mi dicevo "ma che scatole... ma chi sarà mai"! Poi, vedi com'è la vita e le persone? A volte ti credi dei "giudizi" se così si può dire affrettati e che sicuramente non corrispondono alla persona di riferimento. Allora mi sono per curiosità avvicinata a te; ho guardato parecchi tuoi video e letto parecchi tuoi post qui sul blog. Sei una bella persona, non ti conosco ma questo è quello che comunichi. Sei particolare e bella. Arrivi diretta alla gente senza tanti giri di parole, sembri spontanea e poi... ragazza mia ti stimo per il percorso di vita che hai fatto fino ad oggi: ricco, faticoso ma emozionante. Mi piaci, continua così! ;)

    RispondiElimina
  19. Ho lottato per tanto tempo contro il mostro dell'inadeguatezza, contro la dea dell'infelicità. Ho dovuto combattere con le unghie e con i denti per scappare da chi mi stava lentamente cambiando forte dei suoi macchinamenti mentali.
    Quando sono scappata dal mio carceriere mi sono ritovata sola, incapace di reagire, di proteggere me stessa. Ogni cosa di me era sbagliata, perché la vera me si era persa chissà dove.
    Ho iniziato a vivere con il solo scopo di essere felice e di soddisfare i miei desideri, e lì mi sono ritrovata.
    Poi è arrivato chi mi ha preso così come sono, curve e spigoli compresi, con tutte le mie perfette imperfezioni e ogni giorno vivo per essere felice IO, perché la mia felicità è anche la sua...

    RispondiElimina