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Una Mela Al Giorno - I Dosaggi dell'Amore

mercoledì 20 novembre 2013
Siamo tutti cresciuti sentendoci dire che "Una Mela Al Giorno Toglie Il Medico di Torno".

C'è chi ci crede, c'è chi prende questa cosa con le pinze ma ne capisce i reali vantaggi.

Il concetto è: mangia una mela ogni giorno e starai meglio. 
Tieni sempre delle mele in cucina, non rimanere mai senza. 
Fai diventare la mela una tua costante, qualcosa di reperibile e indispensabile per te.


Il concetto di "Mela al Giorno" per un cane è: ti voglio sempre, ti cerco sempre e non me ne vergogno nemmeno quando rasento il ridicolo.

Così ho iniziato a riflettere sul concetto di costanza e frequenza.

Si dice che un prato dovrebbe essere tagliato almeno due volte a settimana, che i denti del cane andrebbero lavati almeno un giorno sì e un giorno no.
Che il freezer andrebbe sbrinato almeno due volte all'anno, una prima e una dopo l'estate.
Che i capelli andrebbero spuntati almeno ogni otto settimane.
Che sui propri social networks bisognerebbe postare foto e status almeno due volte al giorno.
Che bisognerebbe bere due litri d'acqua al giorno.
Che sarebbe bene mangiare pesce ricco di Omega 3 almeno due volte a settimana.
Che l'ideale sarebbe cambiare le corde della chitarra ogni due-tre mesi, in base all'utilizzo che se ne fa.

Ma se si può dare una frequenza a così tante cose, allora mi chiedevo, ogni quanto si può amare?

Quante volte si può ascoltare la stessa canzone col cuore incastrato in una gabbia di ragioni e pensieri?
Quante volte è consigliato baciare e fare l'amore? Due volte a settimana, due volte al giorno?
Ogni quanto farsi i boccoli così che lui possa passarci le dita dentro? 

Per quanti minuti al giorno fissare il muro e disegnarci il suo viso prima che scappi via dalla memoria?

Questa volta non ho risposte, quindi lo chiedo a voi.

Scrivetemi qui sotto i dosaggi dell'amore, secondo voi.

Soprattutto i baci, quanti baci a settimana?

Buon Mercoledì!



"Andare A Casa"

mercoledì 13 novembre 2013
A volte invidio davvero le persone con la memoria di ferro.
Quelle capaci di dire: "L'ultimo Novembre così caldo e soleggiato risale al 1986. In quel periodo tra l'altro Ronan Reagan diventava il 41º Presidente degli Stati Uniti, ricordi?"

No, non ricordo.

Il tuo sorriso però, quello sì che lo ricordo.
C'è un ritaglio visivo - temporale nella mia mente, della tua testa leggermente inclinata, dei tuoi occhi vispi che guardano altrove.
Poi le labbra iniziano a muoversi, si tratta millesimi di secondo in cui non capisco cosa diavolo stia succedendo.
Sento quella tipica sensazione da "primo bagno dell'anno", quando arrivi in spiaggia dopo un anno di lavoro.
Senza alcun preavviso tutto si illumina: stai sorridendo.
E boom, mi guardi.
Ricordo persino cosa stavi dicendo.

E allora no, non so quando sia stato l'ultimo Novembre caldo e soleggiato, ma non voglio preoccuparmene.

Il cielo di Milano a Novembre, visto da me


Cammino sotto casa in mezzo alle foglie e respiro l'aria profumata di una città che tutti dicono puzzare.
Piego la testa all'indietro e sento il vento fresco fra le ciglia.
Ti sento qui. È dolce immaginarti.

Ecco la piccola me, risorta da una montagna di ceneri, da così tante vite già vissute che forse solo un gatto potrebbe capire.

Bloccata su una barchetta piena d'acqua, passavo le giornate a tappare buchi, per non affondare.
Non avevo un minuto per guardare l'orizzonte.

Ma adesso è Novembre e di minuti ne ho quindici.

Quindici in cui cammino nelle foglie e aspetto, per non andare a casa.

Quindici in cui mi innamoro di ogni angolo di strada, in cui temporeggio, vicino al terzo albero da sinistra, di fronte al bar, aspettando di vederti arrivare.

Il tempo di una passeggiata, così breve ma intenso, perfetto per ascoltare le storie di tutte le signore del quartiere e fingere di essere nata oggi, ingenua e pulita, come se nessuno m'avesse mai spento e buttato via in passato.

A Novembre mi alzo presto perchè il sole è troppo caldo e il tempo di pensare a quanto sia bella la vita...mai abbastanza.

Novembre e non mi importa di cosa sarà.
Il presente ha un fiocco in testa, ed è il regalo più bello per me.

In fondo lo sappiamo che il sole andrà via.
Che farà freddo poi.
Ma ci hanno regalato un Novembre che non si vedeva dal 1986, perchè pensarci adesso?

Ci sono le foglie, c'è il terzo albero da sinistra e poi ci sei tu.
E con te, fra quindici minuti, voglio andare a casa.